E’ l’11 Novembre 2019, ricevo una mail, sgrano gli occhi e rileggo più volte. Arriva da San Gimignano e chi mi scrive lo fa da un palazzo settecentesco, curato dal FAI, il Fondo Ambiente Italiano.
Quello che mi viene proposto è una collaborazione e io quel punto della mail l’ho consumato perchè non mi sembrava vero. Prendo un po’ di tempo per tornare coi piedi per terra e trovare i toni e le parole più adatte alla mia risposta.
E’ un caso che per i primi giorni di Dicembre abbiamo organizzato un giro tra Marche, Umbria e Toscana, capita proprio a fagiolo. Torno a casa e col cuore pieno di bellezza mi metto subito a lavoro per creare un catalogo. Ceramiche piene di casine e cipressi, ceramiche realizzate in terra rossa e che parlano toscano.
Nel frattempo, tra una mail e l’altra io e R. iniziamo a darci del tu e a Luglio spedisco il primo ordine. C’è stato il lockdown e la nostra collaborazione ha subito una brusca frenata, ma ci stiamo riuscendo.
Sono circa due anni che è nata la linea Tosca e ogni tanto ci penso ancora a tutta la mia incredulità e al timore di non essere all’altezza una volta inviato il catalogo.
Dite che sono troppo esagerata? Non lo so, forse, ma vi assicuro che in questo lavoro niente è scontato, tanto meno cose così che accadono senza preavviso e che alla fine funzionano.
Se sei curioso nello shop c’è una piccola raccolta delle ceramiche Tosca.
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